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Altec 9475A


Il 9475A è un preamplificatore introdotto dalla Altec nel 1964.
La sua forma è caratteristica dei preamp a valvole di precedente concezione, e infatti, secondo la brochure promozionale dell’Altec, avrebbe dovuto sostituire i vecchi modelli a valvole 458A all’interno dei banchi Altec 250SU senza dover operare alcun tipo di modifica alla struttura della console (alimentazione a parte… questi vanno a 24V).
Struttura meccanica a parte, altra caratteristica di tutte le periferiche audio sia a valvole che a transistor dell’epoca, era quella di avere l’impedenza di linea standardizzata a 600 ohm (uno standard derivato dall’impedenza in uso nelle linee telefoniche), motivo per cui ogni modulo, o compressore, o equalizzatore, aveva ingressi ed uscite di linea compatibili con le altre periferiche, al di là della tecnologia impiegata...
Il preamplificatore mostrato nella foto è, come tutti quelli prodotti all’epoca, dotato di trasformatori in ingresso e uscita, che in questo caso sono anche parte integrante del design tendenzialmente liberty dell’apparecchio (che comunque non avrebbe visto nessuno, dal momento che finiva nella pancia di una console…).
Il preamp in questione è in grado di fornire 45dB di guadagno, sufficiente per portare a livello di linea un qualsiasi microfono preamplificato a valvole in uso al tempo…
La caratteristica peculiare della circuitazione del 9475Aè poi quella di sfruttare una serie di 3 stadi simmetrici di amplificazione in classe A che si sommano su di un trasformatore di uscita presa centrale: un tipo di circuito esclusivo di questo preamplificatore e simile per certi aspetti a quello del Langevin AM-16.
Da notizie circolanti sul web, poi, pare che il disco Led Zeppelin 2 sia stato registrato su una console Altec a transistor che montava questi preamplificatori.


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ADM 668


Questo presentato nella foto è un cosiddetto strip channel, vale a dire un modulo facente parte del canale di un banco di mixaggio, nello specifico di una console ADM della fine degli anni ’60 (lo schema del preamp è datato 1969).
La ADM era una delle tante ditte costruttrici di banchi di mixaggio presenti sul mercato USA durante gli anni ’60-70, diretta concorrente di API, Electrodyne, Langevin, Quad Eight…
E come i suoi concorrenti dell’epoca non risparmiava sulla qualità dei componenti, basti notare la meccanica dei pulsanti di selezione o l’esclusivo impiego di resistenze a carbone Allen-Bradley.
Dal punto di vista del circuito la principale peculiarità di questo preamp consiste comunque nello stadio di uscita differenziale operante in push-pull, accoppiato a trasformatore ADC di uscita con la presa centrale connessa al positivo dell’alimentazione. Nient’altro che una riedizione a transistor di uno dei più classici circuiti a valvole…


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Langevin 116b

Il Langevin 116b è un premplificatore a valvole che sfrutta una configurazione circuitale tipica dell’epoca. Impiega infatti due pentodi 1620 operanti in classe A accoppiati al trasformatore di ingresso secondo il più comune schema in uso al tempo, vale a dire con l’anodo della valvola di uscita connesso al primario del trasformatore senza condensatore di accoppiamento.
Le valvole 1620 ( versione a basso rumore della 6J6, una valvola che fece la sua prima apparizione nel 1935) sono di produzione USA e le ritroviamo all’epoca in quasi tutti i circuiti preposti all’amplificazione di segnali audio di basso livello. Ad esempio, la 1620 era impiegata in praticamente tutti i preamplificatori e mixers a valvole prodotti dalla RCA fino agli anni ’50, e possiamo tranquillamente affermare che il timbro di queste valvole ha contraddistinto il suono della maggior parte dei dischi prodotti in quel periodo.
Caratteristica circuitale di questo preamplificatore è costituita dalla controreazione effettuata grazie al terziario del trasformatore di uscita. Soluzione tipica dell’epoca impiegata in molti altri circuiti a valvole USA, e impiegata anche da Bill Putnam nei suoi preamp solid-state UREI 1108.


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General Electric 4BA1

Altro classico modello di preamplificatore a valvole in uso durante gli anni ’50.
Sfrutta un circuito abbastanza diffuso all’epoca, che impiega due pentodi 5879 operanti in classe A (la 5879 è un pentodo a basso rumore sviluppato dalla RCA alla fine degli anni ’50 per specifici impieghi audio) accoppiati al trasformatore di uscita (marca ADC) secondo lo stesso schema impiegato dai Langevin 116b ed analoghi del tempo, vale a dire con l’anodo connesso al primario del trasformatore senza condensatore di accoppiamento. La stessa configurazione circuitale la ritroviamo poi praticamente invariata in altri preamplificatori come il Collins 356A.